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Italia Solare ritiene che la mossa del governo sia un grave errore, che potrebbe portare a una perdita di circa 60 miliardi di euro

Generazione di energia solare nelle risaie sotto cieli azzurri e nuvole bianche
  • Italia Solare si è opposta al decreto governativo che vieta gli impianti solari a terra sui terreni agricoli
  • Si ritiene che ciò comporti una perdita di circa 60 miliardi di euro, mettendo a repentaglio anche il raggiungimento degli obiettivi solari del Paese per il 2030.
  • L'associazione chiede al governo di identificare chiaramente le aree in cui promuovere l'energia solare a terra e di semplificare il processo di autorizzazione

L'associazione italiana per l'energia solare Italia Solare ha avvertito che la decisione del governo di vietare le installazioni solari fotovoltaiche sui siti agricoli porterà ad una perdita di circa 60 miliardi di euro. Questi 60 miliardi di euro (64.4 miliardi di dollari) comprendono almeno 45 miliardi di euro (48 miliardi di dollari) di investimenti privati ​​diretti, 1 miliardo di euro (1.1 miliardi di dollari) di perdite nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), 2 miliardi di euro (2.15 miliardi di dollari) di mancati introiti dalla tassazione IMU degli impianti e 11 miliardi di euro tra tasse e risarcimenti ai comuni.

Italia Solare ha definito la linea del governo incerta e oscillante e un grave errore che rallenterà lo sviluppo del solare fotovoltaico. Sarà un duro colpo per il raggiungimento da parte del Paese del suo obiettivo fotovoltaico di 50 GW entro il 2030, poiché l'installazione di sistemi montati a terra solo sull'1% dei terreni agricoli non occupati può aiutare a installare il 50% di questa capacità, afferma l'associazione. Il restante 50% può essere installato sui tetti.

“Credere che il fotovoltaico debba essere realizzato solo sugli edifici, su aree compromesse sarebbe un gravissimo errore: basti sapere che ciò si tradurrà inevitabilmente in energia a costi più elevati, con tempi di realizzazione degli impianti evidentemente allungati e incompatibili con l’obiettivo del 2030, ” scrive Italia Solare nella sua lettera al governo.

Raccomanda al governo di individuare con chiarezza le aree in cui realizzare gli impianti fotovoltaici e di predisporre un testo unico sulle procedure autorizzative che semplifichi e acceleri le installazioni.

L'associazione risponde al decreto del governo italiano che introduce il divieto di installazione di nuovi impianti fotovoltaici a terra e di ampliamento di quelli esistenti nelle aree classificate come agricole dai piani urbanistici.

Secondo il governo, gli impianti solari continueranno ad essere installati nelle cave, nelle miniere, nelle aree in concessione alle Ferrovie dello Stato e ai concessionari aeroportuali, nelle aree a protezione del tracciato autostradale e all'interno degli stabilimenti industriali.

È interessante notare che il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) ha pubblicato un decreto all’inizio di quest’anno per supportare una capacità agrivoltaica minima di 1.04 GW dopo che la Commissione Europea ha approvato 1.7 miliardi di euro nel novembre 2023 a tale scopo (vedi L'Italia pubblica il decreto per lo sviluppo dell'agrivoltaico).

«Il problema che sembra generare indicazioni contrastanti è uno solo: il presunto impatto del fotovoltaico sull'agricoltura e sul paesaggio», scrive il presidente di Italia Solare, Paolo Rocco Viscontini, in una lettera al governo. “Il MASE si spende per favorire la diffusione del fotovoltaico con criteri di economicità; Il MASAF (Ministero delle Politiche Agricole, Sovranità Alimentari e Forestali) – presumibilmente spinto da qualche associazione agricola – attua un divieto per evitare una (inesistente) sottrazione di terreni all'agricoltura; il MIC (Ministero dei Beni Culturali) rallenta i provvedimenti autorizzativi in ​​tutte le sedi, lamentando il presunto impatto paesaggistico del fotovoltaico”.

D'altro canto, l'associazione agricola italiana Coldiretti è soddisfatta della decisione del governo di proteggere l'agricoltura nazionale vietando l'energia solare a terra e incoraggiando gli impianti solari sui tetti.

Citando uno studio di Coldiretti Giovani Impresa, l'associazione agricola afferma che l'utilizzo di pannelli solari sui tetti di stalle, cascine, magazzini, fienili, laboratori di trasformazione e strutture agricole può contribuire a generare 28,400 GWh di energia pulita.

Inoltre, cita una ricerca del Divulga Research Center secondo cui i sistemi solari già installati sul 10% dei tetti possono aiutare a generare una potenza fotovoltaica compresa tra 59 GW e 77 GW.

Fonte da Notizie Taiyang

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